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Capitolo 1 - Albert e gli altri
Cacciatori di taglie si diventa. Questo per dire che se non appartieni alla categoria per volontà divina, non potrai fare altro che appartenere alla categoria delle vittime dell’altrui attitudine venatoria. Quando sei la preda, hai solo due scelte. La seconda è fuggire. Albert Mc Etty aveva fatto di tutto nella sua dannata esistenza. Da garzone nei saloon della capitale britannica, a batterista nella banda degli "Ethernal sound check". Da messo bibliotecario nella Napoli del decumano maggiore, a promoter per una galleria d’arte contemporanea. Come dicevamo: tutto, tranne che scappare. Così pure quella volta, piuttosto che guardarsi le spalle, decise di mettersi a sua volta a caccia di chi lo stava braccando. A rincorrerlo però erano i fantasmi che si portava dentro, quelli che chiedevano la sua testa di uomo incapace di dare concretezza al proprio progetto di vita. I sensi di colpa si sa, sono i peggiori cacciatori di taglia che un uomo possa incontrare lungo il cammino. Ma il compenso per la cattura di Albert nessuno lo avrebbe mai riscattato perché lui, era un predestinato! La sua esperienza di vita gli aveva insegnato che quando sei nel fango, ti salvi sei hai messo da parte un bel sogno. Il suo era un sogno profumato di pascolo stagionato e frumento. Aveva un morbido letto bianco di bollicine ed il sapore inconfondibile delle storie millenarie! Le sagome di fuliggine dei complessi industriali a ridosso dei territori vesuviani, si davano comunque un bel da fare per impedire a quello slancio di divenire realtà. Ben presto Albert si rese conto che aveva bisogno di almeno un compagno di viaggio. D’altronde non c’è Don Chisciotte che non abbia il suo Sancho Panza, o Romeo che non insegua la sua Giulietta! Il suo destino beffardo pensò di mettergliene davanti non uno, ma ben quattro compagni di avventura. Altro che i fantastici quattro, i compagni che la sorte aveva selezionato per lui, erano poco più che sfaccendati, un tempo predatori di bestiame più volte condannati per abigeato e altri tipi di reati ormai caduti in disuso. Frank pandoro, Andrew sciupatiello, Luketh machinetta e Immanuel toccredivetù i loro nomi di battaglia sopravvissuti alla scomparsa cautelativa dei rispettivi cognomi. Privi di qualsiasi talento e senza una meta da raggiungere, erano comunque l’equipaggio migliore da imbarcare per la più impossibile delle avventure, nel cupo mare della crisi di inizio secolo. Contrabbando di distillati, traffico clandestino di carni pregiate e modifiche gratuite di console elettroniche, dovevano però per sempre sparire dai loro orizzonti. Quel sogno meritava il vestito pulito delle istituzioni raccontate dai codici. Le uniche armi consentite in quel territorio erano la cooperazione attiva, la sana ironia, la trasformazione artigianale dei prodotti della terra in un prodotto di qualità superiore.